3/12 alle due di notte arriviamo all’ Hostal Monterrey e, come promesso al telefono, nonostante l’ora, un simpatico peruviano viene ad aprirci la porta: ancora una volta abbiamo la riprova della straordinaria cordialità e disponibilità di questo meraviglioso popolo sempre con il sorriso sulle labbra. Per la prima volta dormiamo due notti nello stesso posto per cui ci sistemiamo e decidiamo di prendere le cose con calma: visita mattutina di Puno, che non offre niente di speciale se non la vicinanza al Complesso Archeologico di Sillustani sulla spianata attorno alla Laguna Umayo. E’ caratterizzato dalle celebri torri funerarie appartenenti alla cultura Kolla del XII e XIV secolo e da Inti Wuatana, tempio cerimoniale per i riti al dio sole.
Rientrando verso Puno, sostiamo in un tipico e caratteristico villaggio contadino: entriamo nella casa di campesiños governata da Maria che ci mostra sorridente come ad esempio macina la farina di mais; rimaniamo impressionati e piacevolmente colpiti per la meravigliosa dignità di questa gente, certamente povera e dedita ad un lavoro pesante, come mi dimostra la durezza della mano di Maria quando gliela stringo in segno di amicizia e saluto.
4/12 da Puno partiamo finalmente per l’ escursione al Lago Titicaca, il lago navigabile più alto del mondo (3800 m slm), dove possiamo ammirare le straordinarie Islas Flotantes degli Uros, vere e proprie isole galleggianti costruite usando le canne totora che crescono nelle acque del lago e fantastiche sono anche le imbarcazioni costruite alla stessa maniera.
Sul traghetto conosciamo diversi italiani, Pietro e Paola di Ravenna e Oronzo (zaino67) di Brindisi. Mangiamo in un tipico ristorantino nella bella isola di Taquile, dove un cartello ci indica la direzione per Roma e soprattutto che dista “soltanto” 10552 km … però, ne abbiamo fatta di strada!
In tarda serata partiamo con il solito sgangherato pullman Imexso alla volta della mitica Cuzco dove arriviamo a notte fonda.
Lascia un commento